Intervista a Roberta Bissoli

Intervista a Roberta Bissoli

Abbiamo intervistato l'artista Roberta Bissoli per capire il suo percorso artistico e la sua visione dell'arte.

Che tipo di formazione Artistica hai avuto? (Accademia, Autodidatta, ecc)

Sono una artista autodidatta. La mia arte nasce da una esigenza personale e fisica di esprimere sentimenti nascosti. Sono una esploratrice della pittura, dei suoi limiti, delle sue possibilità.

Quale dovrebbe essere, secondo te, il ruolo dell’artista nella società odierna?

Il ruolo dell’arte e dell’artista nella società è quello di emozionare.

L’artista deve riuscire, attraverso il suo linguaggio artistico, a coinvolgere lo spettatore, a catturarlo e catapultarlo in un universo di emozioni. Stupore e meraviglia, disappunto e approvazione, gioia e dolore, sono solo alcune emozioni che dobbiamo provare difronte ad un’opera d’arte.

Quale è la tua visione dell’Arte?

Per me l’arte ripara la vita. L’arte provoca emozioni capaci di agire sulla mente. Chi fruisce l’arte lo sa bene, forse decisamente meglio di chi la produce - gli artisti - che nel bene o nel male restano personalità complesse, chiamate ad arginare in senso quasi divino i problemi di una società, o di parte di essa.

L’arte tampona l’effetto della tecnologia e con l’arte si impara a “tenere il tempo”, l’arte fa bene alla vita.

L’arte rende felici, ma soprattutto aiuta a superare le ansie e le paure legate alla morte. Non si tratta dunque semplicemente di contemplare il bello, ma di migliorare la nostra vita.

Ammirare un’ opera d’arte scatena nel cervello le stesse sensazioni e reazioni provate osservando una persona amata. Dinanzi ad un opera d’arte, anche persone con un minimo di conoscenze in materia, rispondono intensificando l’attività celebrale e variando il flusso sanguigno che diventa più intenso al cervello, ma soprattutto va ad irrorare le aree celebrali legate alla percezione del piacere.

Quale tecnica artista ti offre maggiore soddisfazione e riesce ad esprimere la tua creatività?

La tecnica che mi offre maggiori soddisfazioni è quella sperimentale, nell’ambito materico, astratto e molto vicino alla POP art.

La mia produzione artistica è eterogenea e vastissima, costellata di temi, colori, sensazioni, materiali e forme …un dialogo tra l’opera e l’osservatore nel tentativo di colmare la distanza tra astratto e concreto; nel tentativo di accorciare la distanza tra arte e uomo; nel tentativo di colmare la distanza tra sogno e realtà.

La mia arte è in grado di cambiare l'atmosfera di uno spazio, di dare risalto a un dettaglio: ILLUMINAMI e la magia prende forma. La luce è la mia migliore alleata: soprattutto quando trova forma infrangendosi nelle mie opere.

Amo sperimentare, amo utilizzare materiali e tecniche differenti, amo uscire dagli schemi.

La mia arte è UNCONVENTIONAL.

Hai collaborazioni con gallerie d’arte o curatori esperti del settore?

Attualmente collaboro con:

  • Enciclopedia dell’arte italiana – Curatore Alberto Moioli
  • Gigarte galleria e  casa d’aste - Viareggio
  • Galleria d’arte Gli Angeli di Mimma Massone – Bergamo Alta
  • Galleria d’arte Nozzoli – Empoli
  • Galleria GACM - Genova

Quali pensi siano i canali migliori per vendere le tue opere?

Ogni opportunità è da cogliere al volo e comunque penso che diversificare sia la cosa migliore.

Pertanto essere rappresentati dalle classiche Gallerie d’arte fisiche è fondamentale per tutta quella serie di collezionisti che hanno la necessità di sicurezze; ma anche i canali digitali sono altrettanto fondamentali per collezionisti più smart che fruiscono dell’arte in modo più rapido e innovativo.

Hai nuove idee per quanto riguarda la tua produzione artistica?

Le idee non mi mancano e la voglia di sperimentale non si ferma mai; ho tanti altri progetti “fermi con le quattro frecce” ma ultimamente sono letteralmente rapita dalle banconote amaricane di 1$. Mi affascinano (e non sono la sola), mi piace toccarle stropicciarle e applicarle sulla tela … non riesco a smettere, sembro rapita da una forma maniacale compulsiva!