Intervista a Ivano Petrucci

Intervista a Ivano Petrucci
Abbiamo intervistato l'artista Ivano Petrucci per capire il suo percorso artistico e la sua visione dell'arte.

Che tipo di formazione Artistica hai avuto? (Accademia, Autodidatta, ecc)

Dopo il liceo artistico, mi sono diplomato presso l' Accademia di Belle Arti di Roma dove ho approfondito le tecniche pittoriche, la Storia dell'Arte ma, soprattutto, l'importanza della valorizzazione artistica e culturale attraverso la progettazione. Dopo aver conseguito il diploma di laurea nel 2013, ho cominciato il mio percorso di formazione per insegnare nelle scuole pubbliche, fino all'acquisizione dei 24 CFU sulle materie antro-psico-pedagogiche e metodologico-didattiche nel 2018.

Quale dovrebbe essere, secondo te, il ruolo dell’artista nella società odierna?

Oggi siamo continuamente ed esplicitamente bombardati da immagini, le quali snodano innanzi agli occhi denigrando – è solo un termine che ritengo più appropriato – la nostra capacità di osservare più approfonditamente e coscienziosamente quel che accade intorno a noi. La difficoltà, quindi, non è reperire mezzi o essere originali per creare una buona identità artistica, ma concentrarsi su creazioni qualitativamente riconoscibili, funzionali, ma soprattutto pregne di quegli alti valori che si sono persi nel tempo, dalla nobile seppure ambigua provocazione del ready-made negli anni '20 del secolo scorso al Trash degli youtuber dei giorni nostri, o delle mostre “appendi-quadri” a pagamento che ho avuto più volte modo di assistere negli ultimi anni, colme di ogni sorta di sconclusionatezza... Mi duole dover riconoscere che su questo punto di vista si ha davvero poca idea di come sia il vero lavoro di un artista, il quale a mio avviso oltre ad esprimere immagini interiori dovrebbe lanciare messaggi capaci di far vibrare positivamente la nostra coscienza, una voce, si potrebbe dire, capace di rivelare qualcosa di consistente e non il nulla che tanto continua a monetizzare nei nostri schermi giornalieri.

Quale è la tua visione dell’Arte?

Compito dell'arte e dell'artista è lasciare un messaggio che possa essere letto tra le righe, interpretato nelle sfumature e analizzato al di là della sua mera forma. Francamente, non mi sono mai troppo preoccupato di quanto lo spettatore potesse cogliere nei codici pittorici, quali tormenti o quali gioie vi si nascondessero. Ho sempre creduto che l' opera pittorica, seppure sognata, pensata e progettata preventivamente, ha sempre un piccolo mistero sconosciuto anche all'artista: ci sono alcuni dei miei quadri, ad esempio, che ancora stento a capire, forse perché non parlano solo di me, forse perché sono connessi a qualcosa che è al di fuori di me.

Quale tecnica artista ti offre maggiore soddisfazione e riesce ad esprimere la tua creatività?

Quando ho cominciato a dipingere, trovavo nella pittura ad olio il giusto veicolo per esprimere i miei colori, ma soprattutto perché potevo “sentire” il colore al fine di comprenderlo meglio. Avevo bisogno di matericità, di brillantezza, di apprendere la tecnica, e l'olio mi ha molto aiutato in questo. Nel tempo, ho maturato ulteriori necessità di sintetizzare di più le potenzialità del colore, considerando che non sempre l'olio può essere brillante, anzi in alcuni casi può anche sporcare; perciò, oggi è per me importante elaborare delle tecniche miste, usando l'acrilico, l'olio e a volte anche inchiostro a china, alla ricerca di nuove luci, sciogliendo al meglio le mie immagini.

Hai collaborazioni con gallerie d’arte o curatori esperti del settore?

Ho avuto modo di collaborare con alcune gallerie e Atelier romane, come l'Atelier Montez di Pietralata e altre gallerie del centro storico, nonché con associazioni culturali nel mio comprensorio. Attualmente, mi tengo in contatto con un curatore per la partecipazione alla prossima Fiera di Pordenone e, prossimamente, per una personale.

Quali pensi siano i canali migliori per vendere le tue opere?

Seppure i nuovi canali di comunicazione come i Social e le maggiori piattaforme web risultino essere molto importanti per fare conoscere la propria arte al pubblico, credo che il migliore veicolo per la vendita effettiva sia, come sempre, il “passaparola”, o meglio una esperienza propositiva diretta, conoscere potenziali acquirenti tramite eventi, incontri, salotti e nelle classiche esposizioni dal vivo.

Hai nuove idee per quanto riguarda la tua produzione artistica?

Sono in procinto di realizzare una nuova serie di ritratti, sperimentando degli interventi di colori che caratterizzino al meglio alcuni tratti espressivi, come l'ilarità o, al contrario, la malinconia.

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